Archivi categoria: Riflessioni

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Le 5 migliori pornostar di sempre

5 MOANA POZZI

Fare porno in America è una cosa, diventare la più famosa pornoattrice in Italia è ben altro, specialmente a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90.
Dopo aver girato scene per lo più amatoriali nel 1986 fu lanciata nel “porno che conta” da quello che diventò poi il re del porno nel nostro Paese, Riccardo Schicchi
La morte prematura, a soli 33 anni, e le incurisioni in terreni ostili per la sua professione, come la televisione o la politica l’hanno resa una leggenda, un mito di cui tutt’ora si fa un gran parlare.

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4 GIANNA MICHAELS

Nota per il suo seno naturale esplosivo (34DD, ovvero una quinta!) e per la sua insaziabile voglia di… soddisfare i propri partner! Vedere per credere.

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Sono GAY, BISESSUALE e sono ETERO.

Da bambina mi hanno insegnato che o sei gay o sei etero. O ti piacciono quelli del tuo stesso sesso o quelli, cosa più normale, più accettabile, più socialmente idonea, di sesso opposto.

A dodici anni l’ho capito: sono etero! anche io sento dell’attrazione sessuale verso un maschio!

A vent’anni poi, nelle serate, le amiche si baciavano sbronze tra di loro. Io non lo facevo mica, preferivo “limonarmi” i ragazzi. Ma lo si faceva così, per farsi vedere, perché intanto piaceva ai maschi, e poi, intanto, sì, si aveva bevuto… In compenso in camera avevo un poster-collage di ritagli di donne mezze nude presi da vari giornali. Di uomini, neanche l’ombra.

Lentamente ho iniziato ad apprezzare il corpo delle donne, a livello estetico, formale. Le foto di nudo delle donne sono di gran lunga più belle di quelle degli uomini, sarà perché non c’è un pendolo tra le gambe che spacca l’armonia delle forme.
Mica mi chiedevo sono lesbica, no, no, mi piaceva fare sesso con i maschi e le donne guardarle, apprezzarle, appendermele in camera.

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Tradimento. L’ultimo dei tabù

Non si dà follia maggiore
Dell’amare un solo obbietto
Noja arreca e non diletto
Il piacere d’ogni dì

Il turco in Italia, Felice Romani

 

Il tradimento è un mostro ingombrante e troppo spesso viene basato sulla monogamia; ma forse sarebbe meglio ri-basarlo sui concetti di trasparenza e sincerità. Continuiamo ad anteporre la monogamia all’infedeltà, ma non alla bigamia o poligamia. Se non fossimo monogami, si continuerebbe a tradire?

Gli amici possono spartirsi tutto, gli amanti no; devono scendere a compromessi, a rinunce. Alla base di tale distinzione ci sta solo la nostra fragilità e insicurezza che, per lo più,  fa sì che abbiamo bisogno dell’unicità, dell’esclusiva (più o meno reale) per affrontare il presente, il futuro: la vita.

Parliamo così sovente del tradimento perché ci spaventa: se succede agli altri allora prima o poi succederà anche a noi!  Ma è solo questo, solo paura? Mi chiedo se forse non lo stiamo ingrandendo, gonfiando per un’opposta esigenza: il bisogno di uno spiraglio di incertezza, di rischio, di cambiamento nel nostro presente e futuro più immediato. Più ci giriamo intorno più gli conferiamo forza. Dovremmo tutti rilassarci, scrollare le spalle e demistificare.

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10 categorie porno davvero perverse

Giorni fa durante una serata in compagnia è nata un’accesa discussione sulle più bizzarre categorie del porno. Spinta dalla curiosità ho deciso di investigare sulle ricerche e sui generi più strampalati. Vi presento quindi una personale classifica di quelle che mi hanno divertita (ma in parte anche disgustata ahah) maggiormente, escludendo le più classiche.

10 SMOKING
Donne che fumano sigarette, alle volte con tanto di bocchino (l’oggetto in questo caso!) e al contempo stimolano il partner o fanno sesso. Niente di così sconvolgente, è buffo che sia una ricerca diffusa per masturbarsi.

porn smoking
9 PUBLIC
Vedere una coppia fare sesso nel mezzo di un bosco o in luoghi affollati (accanto ad autostrade, su tetti o in parcheggi) è ciò che si trovano davanti coloro che cercano “public” su un sito hard.

public fucking
8 MOTHER DAUGHTER (MADRE FIGLIA)
Si tratta solitamente di menage a trois (threesome per gli anglofoni) dove tra le due vi sono solitamente uno o più uomini. Chiaramente non si tratta di vere madri con figlie, eccetto un solo caso noto nel quale le due (Jessica e Monica Sexxxton, vedi foto) non si sfiorano mai, per chiari motivi legali. Agli amanti del genere piace proprio convincersi dell’autenticità dell’atto.

Jessica Monica Sexxxton

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lucciola-della-ribalta

Grazie!

Da quando ho avviato il blog ho ricevuto parecchi messaggi di stima e affetto, ma anche qualche critica come è giusto che sia, per fortuna costruttiva. L’altro giorno per esempio mi è stato inviato un bel messaggio da un ragazzo di Roma, poche parole che mi hanno fatto molto piacere… soddisfazione per quello che sto facendo! Vorrei condividerlo e approfittare dell’occasione per ringraziarvi per tutti i commenti che mi avete scritto, i mi piace, le condivisioni, approvazioni e anche disapprovazioni. Questo continuo feedback mi dà l’entusiasmo di continuare a scrivere e proseguire questa mia passione.
Un abbraccio,
Lucciola

«Mi hai tenuto sveglio fino all’alba. E per non esserci neanche sfiorati è un risultato davvero invidiabile. Ho letto di un fiato il tuo blog. Sei un fiume in piena che con il suo impeto travolge il conformismo e con esso la società bigotta che tanto lo idolatra. Te ne fotti, in senso letterale, di come potresti, e probabilmente sei, essere tacciata per disturbata o anormale; e questo è forse ciò che di una donna più mi eccita: il coraggio di esprimersi senza timore dei pregiudizi e dei giudizi. Stima e ammirazione».

PORNO, amore e odio

Milo Manara
Milo Manara

Amo il porno perché mi hanno sempre insegnato che è sbagliato guardarlo.
Amo il porno perché mi piace parlarne. E il più delle volte le amiche sviano, insofferenti.
Amo il porno perché metà degli amici negano di fruirne quanto veramente ne fruiscono.
Amo il porno perché non è solo porno mainstream.
Amo il porno, perché c’è anche il female porn, il realporn, il postporn…
Amo il porno perché vorrei che milioni di persone mi guardassero urlare per un orgasmo, vaginale, anale, clitorideo.
Amo il porno perché è coreografico.
Amo il porno perché ho scoperto l’anilingus, il massaggio prostatico, i dildi e i dilatatori anali. E gli schiaffi, in faccia.
Amo il porno perché è amorale, deviato e spudorato.
Amo il porno perché è pericolosamente forte.
Amo il porno perché non ha limiti.

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POSTPORNO, ovvero il cammino della dissidenza sessuale

Ultimamente mi sto appassionando e avvicinando a forme di pornografia alternativa e mi piacerebbe condividere le mie ultime scoperte, partendo da una in particolare. Qua a Milano, un po’ per caso un po’ per fortuna, ho assistito a una performance di Rosario Gallardo (progetto di M. T. e del marito). M. T., i cui interventi già seguivo sulla rivista MilanoX, si esibisce pubblicamente in performance sessuali, alle quali gli spettatori possono rimanere passivi o diventare attivi prendendovi parte!
Attraverso Rosario Gallardo sono venuta a conoscenza di questa nuova forma espressiva: il POSTPORNO.

Tale corrente nasce durante gli anni ’70 come movimento alternativo al codice pornografico convenzionale. Il termine è stato coniato dall’americana Annie Sprinkle che da attrice porno si è reinventata regista e performer con l’intento di smascherare il maschilismo presente nella pornografia.
Oggi il movimento è molto attivo e diffuso in Spagna, in minor misura nel nostro Paese. Alcuni nomi della scena postpornografica italiana sono Slavina (parte integrante del progetto Le ragazze del porno), il collettivo Zarra Bonheur e il già citato Rosario Gallardo.
Il postporno si fa strada utilizzando diverse forme di comunicazione ed espressione: dalla letteratura ai blog, dai video online a laboratori e performance dal vivo.

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Miss Reef, la ragazza col culetto d’oro

In America Latina gli uomini hanno un chiodo fisso: el culito. Non c’è nulla da fare, lo adorano e le ragazze di conseguenza lo esibiscono come fosse un opera d’arte: mentre passeggiano, si chinano o si siedono a un ristorante . Cosa di meglio che dedicargli un’intera manifestazione, dove sguardi ed obiettivi vi rimangono puntati ininterrottamente?

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Il sesso che vorrei

Mi piacerebbe cambiasse la nostra concezione del sesso.
Non vi rendete conto che più gli si dà importanza e lo si assolutizza, più lo priviamo di tanti altri valori aggiunti? Perché non può essere un atto di amicizia, di affetto o di gratitudine? Perché deve essere solo piacere sessuale o un atto d’amore tra innamorati?
Sono molto avvilita. Non voglio piegarmi a questa cosa perché ci hanno insegnato che è così… perché così fan tutti!
Io vorrei fare sesso con la ragazza bionda a lezione con me e vorrei che questo potesse essere naturale; vorrei fare sesso con una mia cara amica e il suo fidanzato, con le persone a cui voglio bene e quelle che mi attirano nella mia quotidianità. Vorrei modificare questa concezione e fare esplodere tutto! Vivere la sessualità in questa maniera mi conferisce gioia, positività!

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Storie di vita. Porno e impotenza

Vi racconto una storia bizzarra. A molti farà sorridere, ma offre anche qualche spunto di riflessione. La mia non vuole essere una campagna contro il porno,  anzi credo che sia stato e sia tuttora un fattore fondamentale per l’emancipazione e la libertà sessuale . Ritengo tuttavia che un eccessivo uso potrebbe creare in alcuni qualche “problemino”. Ma non voglio tediarvi, torniamo al racconto.

Qualche anno fa mi trovavo a Venezia, un giretto con gli amici a trovare Mirko, il collega universitario venessian. Cinque ventenni, a girovagare tra una calle e l’altra, alla ricerca del baretto più strambo, perché un goto de vin nero da quelle parti è d’obbligo!
Poi un incontro casuale e inaspettato, con un caro amico del padre di Mirko, tale Antonio, uomo sulla sessantina ma molto giovanile e dalla battuta sempre pronta; Antonio ci è sembrato simpatico sin da subito e abbiamo deciso di invitarlo ad aggregarsi al gruppo. Ci ha fatto compagnia per un’oretta o poco più e tra le varie conversazioni una in particolare ha attirato l’attenzione di tutti i presenti, tant’è che la ricordo ancora.

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