“Si farà sesso con i robot… ma io preferisco la carne”

Ho intervistato il fotografo Stefano Tieni, che da un po’ di tempo seguo; è stata una bella chiacchierata.

Ciao Stefano, ho trovato alcuni tuoi scatti davvero suggestivi… quando hai iniziato a fare foto e quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto?
«Ho iniziato a fare foto quando ero bambino. Erano i primi anni ’80 e al tempo “rubavo” la polaroid di mio padre per fare foto ai fiori soprattutto. Effettivamente i fiori mi piacciono tutt’ora, ma oggi li troverei un soggetto fotografico poco interessante… c’è molto altro da fotografare. La natura è anche oggi un punto di partenza, le locations sono per me una parte importantissima , ma devo sempre aggiungere un soggetto umano per rendere unico ed irripetibile quel momento».

«La spinta credo sia un qualcosa di inspiegabile, un fatto naturale… Evidentemente vuoi esprimerti e una voce interiore ti porta a fare delle foto, come mi ha portato a suonare la chitarra sin da bambino, a cantare più tardi e ad occuparmi di design. Questione di talento vero o presunto o di esigenza espressiva».

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A quali fotografi ti ispiri? E per quanto riguarda il cinema e il mondo dell’arte?
«Mi ispiro letteralmente a tutto… amo l’arte, vado spesso a visitare mostre e gallerie.
Il cinema è poi l’arte più completa, dato che unisce immagini, parole, suoni ecc.
Io credo che siano le emozioni ad ispirare, ti fai emozionare da una foto, da un scena di un film o da un dipinto e nel tuo cervello tutto queste contaminazioni si mischiano e danno vita magicamente a qualcosa di completamente nuovo, ispirato da altri eppure totalmente tuo. E ne esce una foto!».

«Nello specifico,parlando di grandi fotografi, il mio primo “amore” è stato sicuramente Helmut Newton, un uomo capace di creare situazioni surreali con un erotismo mai volgare. Mi colpirono molto gli scatti per un calendario intorno al ’93.
Aggiungo il provocatore Richard Kern e David LaChapelle. L’ultimo non mi piaceva, pensavo che le sue foto fossero frutto di un grande lavoro di computer grafica, poi ho visto una sua mostra ed ho scoperto che in realtà costruisce dei set reali, con una consapevolezza straordinaria».

Come recluti le ragazze o gli altri soggetti protagonisti dei tuoi ritratti?
«I contatti con le ragazze avvengono nei modi più disparati. Più di 10 anni fa era davvero difficile trovare una modella. Dovevi davvero impegnarti… oggi è tutto più semplice, tramite Instagram, Facebook o con il passaparola mi cercano o io contatto loro e poi cerco di studiare la persona e trarne un’idea che possa esaltarne le doti fisiche ed espressive».

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Sei mai stato con ragazze che hai fotografato?
«Ho avuto delle relazioni con ragazze conosciute in questo strano mondo, ma ho sempre tenuto a scindere molto la parte riguardante le foto rispetto alla conoscenza più intima, che avveniva in modi molto canonici… della serie un’uscita al bar per fare due chiacchiere».

Quali parti del corpo credi siano più eccitanti in una donna? E in un uomo?
«Trovo che la donna sia un essere speciale, talmente sinuoso ed intrigante che sceglierne una parte sarebbe sminuirne la bellezza. Io guardo davvero tutto… ripeto tutto…ogni dettaglio».

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Cosa ne pensi del porno? Credi sia positivo o nasconda lati oscuri?
«Il porno lo vedo in modo molto libero, può essere un’alternativa interessante al tg1!
Dei lati oscuri non avrei troppa paura, l’essere umano né è pieno. Il porno eventualmente può solo portare in superficie ciò che già esiste dalla notte dei tempi. le perversioni non sono di certo un’invenzione recente. Basti pensare a ciò che la Chiesa inventava per torturare le persone all’epoca dell’Inquisizione. Tuttora, nemmeno i più depravati film gipponesi superano i nostri “amici” inquisitori».

Web, pornografia e pubblicità stanno cambiando il modo in cui proviamo piacere… Come ci ecciteremo secondo te? Faremo sesso con i robot?
«Chissà… magari ci sarà un’evoluzione delle “real dolls” e queste diventeranno per alcuni dei surrogati di una donna. Un robot con cui si fare sesso, ma anche sposarsi e fare una scampagnata la domenica. Però credo fermamente che in realtà si preferirà sempre ciò che la natura crea.
In fondo, se avessimo dovuto credere che Blade Runner descrivesse un futuro probabile, oggi vivremmo sotto una pioggia perenne in paesaggi iper urbanizzati. Invece siamo ancora qui ad apprezzare spiagge, prati e colline, giornate di sole ed una persona che ti fa battere il cuore. Perciò niente robot… w la carne»!

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Dove possiamo trovare i tuoi lavori online e i tuoi social se qualcuno volesse proporsi per qualche tuo nuovo progetto?
«I miei lavori si possono trovare sul mio Facebook ed Instagram. Mi trovate col mio nome e cognome: Stefano Tieni
Oppure sul mio sito principale : 500px.com/stefanotieni »

In bocca al lupo per tutto!
«Ti ringrazio Lucciola… e… crepi il lupo!».

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1 pensiero su ““Si farà sesso con i robot… ma io preferisco la carne”

  1. Il sesso con la robotina non deve essere male, specie se puoi configurarla per farle dire e fare le cose che piacciono a te e se puoi disegnarla secondo i tuoi desideri. E’ un po’ una nuova frontiera.
    Nasceranno però presto comitati per la difesa dei diritti del robot. Perché in pratica verrebbero un po’ sfruttati come un tempo i cavalli e gli asini. In particolare, prima o poi qualcuno farà notare che anche loro hanno diritto al loro piacere e a quel punto bisognerà escogitare qualcosa.
    Comunque, sintetizzando, è un tipico caso di tecnologia che distrugge manodopera umana. Già oggi le catene di montaggio dell’automotive sono fortemente robotizzate e hanno sostituito gli operai. Questi robotini sostituiranno prostitute, gigolo, mogli e mariti.
    Ma tanto ormai io non ci sarò più quindi in fondo chi se ne frega.
    Stai bene

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